La bassa Valdastico vista dal Monte Priaforà - in primo piano il paese di Arsiero, la barriera montuosa del Monte Cengio e l'altopiano di Asiago sullo sfondo.
Monte Cengio: le pareti principali e l'elenco delle vie aggiornato al 2019
Monte Cengio: la parete con gli strapiombi della "via degli Eroi"
BASTIONATA OBERGRUBELE - VALDASTICO
Aperta da M.Stefani e M. Toldo il 14/04/2017 - ripetuta da A. Lista, F. Menegozzo, M. Busin e P. Contalbrigo a più riprese.
ORIENTAMENTO E DIFFICOLTA': Ovest - IV - V passi di VI- oppure A0
AVVICINAMENTO: da S. Pietro Valdastico prendere la strada per Rotzo Castelletto. In prossimità dell'edificio acquedotto (tra i tornanti 8 e 9) parcheggiare negli spazi disponibili (attenzione strada stretta - siate rispettosi). Appena a monte dell'edificio imboccare la strada forestale e dopo 400 metri abbandonarla sulla dx per tracce di sentiero (ometti) ripido nel bosco fin sotto la parete.
DESCRIZIONE: via molto bella in ambiente solitario e panoramico, attualmente ancora un po' sporca di terra ma conta già numerose ripetizioni. Le difficoltà moderare non vanno tuttavia sottovalutate data l'esposizione della parete e le parti strapiombanti.
MATERIALE: Normale dotazione alpinistica + friends per le numerose fessure
DISCESA E RITORNO: dall'uscita della via ci si alza per una decina di metri lungo tracce di sentiero e si traversa a dx per un centinaio di metri fino all'imbocco di un ripido canale. Su grosso albero una prima corda doppia fino ad uno sbarramento roccioso. Seguire poi gli ometti tendenzialmente verso DX e scendere interamente il canale fino al canalino di accesso iniziale. Ritorno per il sentiero dell'andata.
MONTE CENGIO - Zig, Zag e Zeg
Aperta da T. Balasso ed E. Xodo il 12/05/2012. 1^ ripetizione G: Casarotto e T. Balasso il 2/11/2012. 1^ salita in libera a
vista: I. Maistrello nel settembre 2014. Relazione aggiornata da I. Maistrello e G. Corà nel settembre 2014.
ORIENTAMENTO E DIFFICOLTA': parete S-O - difficoltà VI e A1 (7b+ in libera)
AVVICINAMENTO: Dalla statale del Costo, direzione Cogollo-Asiago, in località Campiello, girare a sinistra per il monte Cengio. Giunti al Piazzale Principe del Piemonte dopo due chilometri, lasciare l’auto e percorrere la “mulattiera di arroccamento”. Prima della galleria deviare a sinistra e proseguire per il sentierino che scende l’ampio canalone all’inizio delle pareti. Seguire il sentiero alla base della parete, oltrepassare la volta strapiombante e attraversare per circa 200 mt alla stessa quota e raggiungere la terza Pala del Cengio. L’attacco della via è situato nella parte sinistra della Pala.
DESCRIZIONE: Via alpinistica con spit e piastrine artigianali diametro 8; la roccia è complessivamente discreta e in alcuni tiri molto bella.
MATERIALE: 14 preparati (rinvii), parecchi cordini di prolunga e qualche moschettone sciolto.
DISCESA E RITORNO: Usciti dalla parete proseguire lungo la cresta seguendo gli ometti fino a un forcellino dove si incontra la “mulattiera di arroccamento” da seguire fino al piazzale Principe del Piemonte dove si è lasciata l’auto.
MONTE CENGIO: via Anaconda
Orientamento: parete S
Sviluppo e difficoltà: 165 mt circa - difficoltà 7a, A0 - le difficoltà descritte sono state salite tutte in libera
Avvicinamento: dalla statale del Costo, direzione Cogollo-Asiago, in località Campiello, girare a sinistra per il monte Cengio. Giunti al Piazzale Principe del Piemonte dopo due chilometri, lasciare l’auto e percorrere la “mulattiera di arroccamento”. Prima della galleria deviare a sinistra e proseguire per il sentierino che scende l’ampio canalone all’inizio delle pareti. Seguire il sentiero alla base della parete, oltrepassare la volta strapiombante e raggiungere lo spigolo, sopra alcuni salti di roccia. Sono ben visibili gli spit di partenza (15 min)
Descrizione: Via sportiva a chiodatura mista
Materiale: la via è attrezzata a spit e chiodi. Servono 13 rinvii e cordini
Discesa e ritorno: usciti dalla parete avviarsi a destra e scendere sulla “mulattiera di arroccamento” che porta verso Est al Piazzale Principe del Piemonte dove si è lasciata l’auto.
(testi tratti da M.Schiro, L’arrampicario, le vie di roccia della Val d’Astico, Bolzano Vicentino 2002)
alcune delle vie storiche del Campolongo (il primo tracciato verde a destra è la via di discesa a corde doppie) - fonte 4 gatti di Arsiero.
MONTE CENGIO: la bisata
Aperta da Tranquillo e Placido Balasso - ripetizione e relazione aggiornata in maggio 2013 da Ivo Maistrello e Diana Sbabo
ORIENTAMENTO E DIFFICOLTÀ
parete S-E, 220 mt (diff. 7b, VI obbl. o A0)
Le difficoltà descritte sono state salite tutte in libera e a vista tranne il quarto tiro.
AVVICINAMENTO
Dalla statale del Costo, direzione Cogollo-Asiago, in località Campiello, girare a sinistra per il monte Cengio. Giunti al Piazzale Principe del Piemonte dopo due chilometri, lasciare l’auto e percorrere la “mulattiera di arroccamento”. Prima della galleria deviare a sinistra e proseguire per il sentierino che scende l’ampio canalone all’inizio delle pareti. Seguire le tracce di passaggio fino all’attacco dell’itinerario n 41 prima e n 42 , n 43 sulla verticale di un grande tetto triangolare. Proseguire per senza mai alzarsi per 200 mt, oltrepassare un capitello e proseguire per tracce di sentiero fino all’attacco (0,15 min).
DESCRIZIONE: via alpinistico-sportiva
CHIODATURA: la via è attrezzata con spit artigianali
MATERIALE: 13 rinvii, cordini, utili friends dal 0,5 al 2 BD
DISCESA E RITORNO: usciti dalla parete avviarsi a destra verso il grande tabellone metallico e da lì scendere sulla “mulattiera di arroccamento” che porta verso est al Piazzale Principe del Piemonte dove si è lasciata l’auto.
MONTE CENGIO: la pietra di Damocle
Aperta da Tranquillo Balasso: E. Xodo e S. Antoniazzi il 03-08-2011 - 1ª ripetizione: G. Casarotto e T. Balasso (ns. ripetizione del 24/11/2012 - probabile 1^ salita in libera - I. Maistrello e Federico)
Orientamento e difficoltà: parete S (sviluppo 200 mt - diff. VI+ A0 e A1 oppure 7a+ in libera). Difficoltà indicate in seguito alla prima salita in libera del nov 2012.
Avvicinamento: Dalla statale del Costo, direzione Cogollo-Asiago, in località Campiello, girare a sinistra per il monte Cengio. Giunti al Piazzale Principe del Piemonte dopo due chilometri, lasciare l’auto e percorrere la “mulattiera di arroccamento”. Prima della galleria deviare a sinistra e proseguire per il sentierino che scende l’ampio canalone all’inizio delle pareti. Seguire le tracce di passaggio fino all’attacco dell’itinerario n 41 prima e n 42 , n 43 sulla verticale di un grande tetto triangolare. Proseguire per tracce di sentiero fino all'attacco (15 min).
DESCRIZIONE: si tratta di una via alpinistico-sportiva di recente realizzazione. La roccia del monte Cengio si caratterizza per l'ottima compattezza e spesso per la disposizione orizzontale degli strati di roccia, atti a costituire piccoli tetti e esili cengie.
CHIODATURA: la via è attrezzata con spit artigianali
MATERIALE: 14 rinvii, cordini e alcuni moschettoni sciolti
Discesa e ritorno: Usciti dalla parete avviarsi a destra verso il grade tabellone metallico e da lì scendere sulla “mulattiera di arroccamento” che porta verso est al Piazzale Principe del Piemonte dove si è lasciata l’auto. (10 min) quindi a ritroso per la strada di accesso.
Orientamento e difficoltà: parete S-E, (sviluppo 220 mt) Difficoltà 7b+, VI obbl. e A1. Le difficoltà descritte sono state salite tutte in libera e a vista tranne il tiro di 7b+ provato in più tentativi. Aperta da Tranquillo Balasso ed E. Xodo nell'aprile 2011 (NS. ripetizione del luglio 2011 e febbraio 2012)
AVVICINAMENTO: Dalla statale del Costo, direzione Cogollo-Asiago, in località Campiello, girare a sinistra per il monte Cengio. Giunti al Piazzale Principe del Piemonte dopo due chilometri, lasciare l’auto e percorrere la “mulattiera di arroccamento”. Prima della galleria deviare a sinistra e proseguire per il sentierino che scende l’ampio canalone all’inizio delle pareti. Seguire le tracce di passaggio fino all’attacco dell’itinerario n 41 prima e n 42 , n 43 sulla verticale di un grande tetto triangolare. Proseguire senza mai alzarsi per 200 m, olterpassare un capitello e poi proseguire per tracce di sentiero fino all’attacco (0,15 min)
DESCRIZIONE : via alpinistico-sportiva (molto atletica)
CHIODATURA: la via è attrezzata con spit artigianale
MATERIALE : 16 rinvii, cordini, friends dal 0,5 al 2 BD (utili eventuali staffe)
DISCESA E RITORNO: Usciti dalla parete avviarsi a destra verso il grade tabellone metallico e da lì scendere sulla “mulattiera di arroccamento” che porta verso est al Piazzale Principe del Piemonte dove si è lasciata l’auto. Ritorno per la strada dell'andata.
MONTE CAMPOLONGO - Mango Papaya
Aperta da G. Meneghini e A. Pettinà il 10/05/1992. Relazione aggiornata da I. Maistrello e D. Sbabo il 21/09/2014.
ORIENTAMENTO E DIFFICOLTA'
parete SS-O spigolo - difficoltà VI+ o A0, alcuni passi in A1
AVVICINAMENTO
Lasciare l’auto a Malga Campolongo o Centro Fondo Campolongo. Seguire la strada sterrata militare che porta vero il Forte Campolongo, arrivati alla Malga "Cafelate" proseguire a sinistra per il sentiero nel bosco fino ai ruderi del forte e al grande muraglione in basso. Effettuare la prima corda doppia dall’ancoraggio posto sul sentiero (è possibile evitarla scendendo lungo il canale), la seconda corda doppia su un grande masso incastrato e l’ultima che porta alla base della parete. Da qui proseguire a destra (idrografica) costeggiando tutta la parete fino allo spigolo in fondo Sud-Ovest. Chiodo nero alla base.
DESCRIZIONE: via alpinistica con difficoltà sempre sostenute.
MATERIALE: 15 preparati (rinvii), cordini, friend 0,5 BD
DISCESA E RITORNO: Usciti dalla via proseguire lungo i prati sommitali obliquando verso destra fino al muraglione sulla cima del Forte Campolongo e da lì percorrere la strada militare verso Malga Campolongo. (vedi anche la guida L'ARRAMPICARIO di M. Schiro)
MONTE CAMPOLONGO: via Ottorino Vettori
Aperta da B. Fontana e P. Meneghini il 13/08/1966. Relazione aggiornata da I. Maistrello e D. Sbabo nel giugno 2013.
ORIENTAMENTO E DIFFICOLTA'
parete S-O - difficoltà VI+ o A0 - V obbligatorio
AVVICINAMENTO
Lasciare l’auto a Malga Campolongo o Centro Fondo Campolongo. Seguire la strada sterrata militare che porta vero il Forte Campolongo, arrivati alla Malga "Cafelate" proseguire a sinistra per il sentiero nel bosco fino ai ruderi del forte e al grande muraglione in basso. Effettuare la prima corda doppia dall’ancoraggio posto sul sentiero (è possibile evitarla scendendo lungo il canale), la seconda corda doppia su un grande masso incastrato e l’ultima che porta alla base della parete. Da qui proseguire a destra costeggiando tutta la parete fino allo spigolo in fondo Sud-Ovest. Chiodo nero alla base.
DESCRIZIONE: via alpinistica con difficoltà sempre sostenute.
MATERIALE: 13 preparati (rinvii) e cordini
DISCESA E RITORNO: Usciti dalla via proseguire lungo i prati sommitali obliquando verso destra fino al muraglione sulla cima del Forte Campolongo e da lì percorrere la strada militare verso Malga Campolongo. (vedi anche la guida L'ARRAMPICARIO di M. Schiro)
SPITZ TONEZZA, PALA BIANCA: via Enore Frau
Aperta da B. Fontana e G. Fanton il 29/07/1974 - relazione aggiornata da A. Lista e D. Manea nel luglio 2013
Orientamento: parete N-E
Sviluppo e difficoltà: 220 mt circa - difficoltà V+ obbligatorio (VI e VI+ oppure A0 con massima cautela per la chiodatura datata)
Avvicinamento: da Tonezza proseguire in auto per l’altopiano dei Fiorentini, percorrere la strada per circa 4 km fino alla terza galleria dove si lascia l’auto subito a destra. Si traversa la strada e si risale brevemente il ripido vallone passando tra i paramassi (100-150 mt dislivello, 15 min). Obliquare a destra sotto le rocce e risalire una liscia e facile placca verso il termine di una cengia proveniente da sinistra (puntare un cordone e un cavo in ferro). Percorrere l’esposta ma facile cengia verso sinistra per circa 20 mt fino ad una sosta con cordone orizzontale collegato a due chiodi (attacco).
Descrizione: Bello l’ambiente ma lascia un po’ a desiderare la qualità della roccia che si presenta fragile e sporca soprattutto in virtù della probabile limitata ripetizione della via. La chiodatura è assai abbondante ma va opportunamente valutata per via della datazione della via. Nella parte alta l’itinerario perde un po’ in piacevolezza perchè si snoda su placche facili e canali erbosi.
Materiale: la via è attrezzata a vecchi chiodi. Servono 13 rinvii e cordini
Discesa e ritorno: Si scende brevemente in direzione della forcella che divide la Pala Bianca dallo Spitz (Sud-Est) per poi inoltrarsi in un dedalo di mughi in cui la traccia di passaggio è solo marginalmente evidente. Si scende diretti al pendio fino ad un ghiaione con prato quindi giù ancora fino ad intersecare il sentiero che si segue in direzione Nord-Ovest fino alla strada asfaltata. Si segue la strada sul versante da cui si era partiti e ci si rimmette nella strada statale. In circa 1,5 km si torna all’auto.
SOJO BOSTEL: via Luigino Dalla Riva
Aperta da M. Genero, G. e M. Meneghini il 14/06/1998 - relazione aggiornata nel giugno 2013 da I. Maistrello e D. Sbabo
Orientamento: parete S-E
Sviluppo e difficoltà: 160 mt circa - difficoltà V+, VI-, VI+, A1
Avvicinamento: da Arsiero percorrere verso Nord la SS350 della Val d’Astico per circa 6 km. Giunti al ponte sull’Astico di Pedescala prendere la strada provinciale in direzione Asiago. Percorrerla fino al sesto tornante, dal quale si vedono le pareti interessate. Poco più avanti si trova uno spiazzo dove parcheggiare l’auto. Salire il ripido bosco fino alla base della parete.
Descrizione: via alpinistica molto impegnativa con difficoltà sempre sostenute. La roccia si presenta solida e ben appigliata.
Materiale: servono 14 rinvii e cordini
Discesa e ritorno: giunti alla cengia terminale proseguire per un centinaio di mt a destra (faccia a monte), poi scendere per un canale ad imbuto fino all’inizio di un camino dove effettuare la prima corda doppia (50 mt) su pianta. La seconda e ultima si trova su un’altra pianta vicino un masso incastrato. (testi tratti da M.Schiro, L’arrampicario, le vie di roccia della Val d’Astico, Bolzano Vicentino 2002)
Cimoncello: via Armenia
Aperta da M. e G. Meneghini con M. Genero e A. Pettinà il 15/01/1989 (ns ripetizione e aggiornamento relazione del settembre 2014 - S. Fochesato e A. Lista).
Orientamento: parete S-E
Sviluppo e difficoltà: 170 mt circa - difficoltà V+, VI+ e VII- / A0
Avvicinamento e attacco: provenendo da Arsiero in direzione Tonezza prima di entrare in paese si prende per contrà Campana con indicazioni Sacrario di Monte Cimone. Si percorre la strada tra i boschi fino al suo termine (piazzale circolare del sacrario) dove si lascia l’auto. Si torna indietro sul la strada per circa 200 mt a piedi fino all’indicazione del sentiero CAI 547 (scritta nwp) che si imbocca e lo si percorre per circa 15 min in leggera discesa attraverso il bosco (attenzione ai segnavia). Dove il sentiero spiana leggermente, in prossimità di un larice con bollo rosso sbiadito si devia a dx e si seguono i numerosi ma non sempre evidenti ometti che portano ad un ripido canale al cui inizio si notano degli alberi abbattuti di traverso. Si scende lungo di esso fino ad incontrare delle corde fisse che aiutano a superare i tratti più ripidi. Laddove il canale termina si imbocca la traccia di un sentiero che piega e risale decisamente a dx (idrografica) fino alla parete sottostante dei grandi tetti triangolari. Si rimonta un facile zoccolo erboso e roccioso per una ventina di metri fino ad una ampia cengia nella concavità giallastra della parete sul cui margine DX dove la roccia ridiventa grigia si può notare la sosta su 2 CH ruggini ad anello.
Descrizione: spettacolare arrampicata in libera e/o in artificiale. Una piccola perla delle Prealpi Vicentine. La roccia è più che ottima su maggior parte dell’itinerario e sono solo le poche ripetizioni a far si che non sia più pulita e meno impegnativa su taluni passaggi. Manina delicata quindi sui tratti leggermente sporchi o friabili e braccio + tecnica sulle difficoltà con roccia ottima. Per contro l’avvicinamento richiede un po’ di intuito e pazienza. Per veri intenditori!
Materiale: Normale dotazione alpinistica + friends varie misure - chiodi e spit lungo tutto il percorso
Discesa e ritorno: in realta' terminata la via si risale il bosco seguendo tracce di sentiero verso SX che in breve riportano al sentiero percorso all’andata. A ritroso dunque fino all’auto. (15/20 min).